Non
è giunto colui che cammina. Il pellegrino non è un saggio, non è un
santo. È un amico della saggezza, un amante della santità
La
verità che tu cerchi non sta al termine del cammino. Sta
dappertutto. Sta in te. Te stesso cerchi, o pazzo. E vai a cercarti
lontano!
Infatti
il mio corpo che si trascina nel mondo esterno ignora la verità che
la mia intelligenza ha visto. Voglio mettere i piedi nei passi del
mio pensiero, voglio tastare con le mani ciò che sa il mio sapere,
voglio pesare il mio peso sulla terra promessa delle certezze
spirituali.
Va,
pazzo! mettiti dunque in marcia con tutta la tua vita. E la strada
faccia cantare il tuo corpo di canna secca e le tue gambe di vento.
Principi VII
In La Montée des Ames Vivantes Shantidas propone una sintesi delle teorie cosmogoniche: cos'è la realtà, cos'è il mondo, è eterno o è stato creato? E se è stato creato, perchè?
Questa domanda segna l'inizio del pensiero Occidentale: per Parmenide l'essere è l'unica realtà, ciò che non permane è contingenza, transizione, apparenza; per Eraclito tutto diviene, la vera realtà è il divenire, tutto è relativo. Si tratta in fin dei conti di due monismi: la realtà è una sola, o l'essere in sè o l'essere in divenire. Al monismo si oppone il dualismo manicheo e gnostico: il mondo è malo, è un inganno, una caduta, un errore, la felicità è perciò la fuga, la morte è l'unica vera liberazione.