mercoledì 21 agosto 2013

Meeting di Rimini: martedì



Questa notte ha piovuto con violenza, un tuono sembrava venisse da dentro la stanza. Vado a messa nell'aria fresca del mattino, sotto una pioggerellina rada.
Prendiamo l'autobus tardi, alle 10,40: è strapieno, una donna milanese di 65 anni, piccola e smilza, si siede con naturalezza sulle ginocchia di un giovane volontario, un po' imbarazzato. È una che ha vissuto il '68 e commentiamo che i giovani di oggi sono molto imbachettati. Quella che sembrava la rivoluzione sessuale ha invertito il proprio corso e per quanto i giovani diano l'impressione o magari anche a qualche livello vivano una sessualità meno rigida del passato, di fatto non sembrano affatto più liberi. Poi parliamo degli anni di piombo e di Letta e del suo discorso di Domenica. Io dico che è pretestuoso affermare che per l'Italia oggi l'emergenza sia cambiare la legge elettorale. Lei chiama in soccorso il marito, discutiamo un cinque minuti e alla fine lui si rivolge a mia moglie, che al fondo è vero, ho ragione io, nella sostanza (che m'importa poter scegliere chi mi rappresenta se tra i vari candidati non ci sono differenze sostanziali?), ma nella forma ha ragione lui!

Meeting di Rimini: Lunedì



La mattina alle 7,30 messa nella vicina parrocchia. La quasi totalità sono giovani volontari del Meeting o comunque partecipanti. Sì, anche questa è quell'Italia clandestina, giovani che nelle loro realtà o parrocchie magari si fatica a notare, ma che quando fanno numero stupiscono, perchè vedi una qualità altra, una attenzione e un rispetto per il sacro altrimenti scomparsi. Le ragazze vengono in chiesa, alcune, con i pantaloncini short, con le tessere di volontarie al collo, i ragazzi con le magliette, giovani come tutti gli altri, che per strada non distingui, ma che si alzano presto al mattino, magari dopo aver fatto le ore piccole la notte precedente, si inginocchiano fino al Padre Nostro, salutano con reverenza l'eucarestia, non impongono nulla e non si lasciano imporre, non si vergognano e non ostentano.

Meeting di Rimini: domenica


Contrariamente alle attese siamo entrati senza attese, quando hanno aperto le porte alle 10.30. Messa con il vescovo di Rimini nell'auditorium.
La presidentessa del Meeting ha letto il messaggio di saluto di papa Francesco. Alla fine un lungo applauso, forse troppo scontato e militante.
L'aspetto meno esaltante del Meeting sono i ciellini: il papa nell'enciclica Lumen fidei dice che ogni essere umano è una benedizione per me. Faccio fatica a capire che cosa significhi in questa massa che ti scorre di fianco senza una parola, a volte forse uno sguardo di sfuggita, ma raro e rapido.

sabato 17 agosto 2013

Meeting di Rimini: la vigilia


Ebbene siamo a Rimini per il Meeting di Comunione e Liberazione. Io, mia moglie e il figlio più piccolo.
Siamo partiti verso le 16,30. Ho lasciato mal volentieri la mia casa: l'anno scorso abbiamo aggiunto il cappotto sui muri, qualche centimetro di polistirolo che, sommato ad altre precauzioni, è un'ottima difesa dal caldo estivo. Il sole picchia cattivo, ma dentro si respira.
Durante il viaggio abbiamo cantato le vecchie canzoni di CL: Il tempo perduto non si ritrova mai, ed io che ho perso tempo ho perso la mia vita.

mercoledì 24 luglio 2013

Forma e Materia

(Da La Relation Infinie, di Daniel Vigne)

L'attenzione accordata alla forma dell'opera d'arte, cioè all'atto sintetico dell'artista, non implica assolutamente l'oblio della materia sensibile che egli elabora."È evidente che il valore di un'opera dipende in egual misura dall'una e dall'altra." Ma la relazione tra questi due termini è complessa, perchè la materia, come afferma Aristotele, non è mai del tutto informe: il rapporto tra la forma e la materia è sempre, nella realtà, il rapporto di una forma con un'altra forma meno elaborata. Così quando l'artista non riesce ad assoggettare completamente la materia della sua opera, c'è "una duplicità di forme o molteplicità di forme" piuttosto che opposizione tra ciò che è formato e ciò che non lo è.

mercoledì 17 luglio 2013

E se tua figlia fosse fiera di fare la puttana?

Qualcuno parla del punto di vista delle prostitute meglio di come potrei farlo io e non voglio certo entrare in competizione. Raccolgo i ragionamenti e ritengo che in fin dei conti una certa rilevanza la abbiano: se si parla di autodeterminazione del corpo, se si può decidere di andare a lavorare in una fabbrica e nessuno mette in galera gli operai che lavorano all'ILVA o su ponteggi pericolanti dove rischiano la vita ogni giorno, se si riconosce alle segretarie comunali il diritto di sprecare, gettare il tempo della loro vita, cioè la loro vita, ammirando le proprie unghie, pare davvero anomalo l'accanimento contro il mestiere più antico del mondo.

giovedì 11 luglio 2013

La certezza della DAT

Un tale, responsabile sanità PD Venezia, ritiene che l'istituzione del registro delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT) da parte del comune di Venezia sia una conquista di civiltà, in quanto aggiunge alle già ampie e consolidate libertà del cittadino veneziano, anche quella di dichiarare anticipatamente quali trattamenti vorrà ricevere nel caso si verificasse tale o tal'altra situazione, e quali no (La Nuova Venezia dell'11/07/2013).