Venerdì, ultimo giorno di lavoro per
Luisella. Ho un magone che neanche quando litigavo con la morosa. La
guardo e cerco di trovare le parole per dirle che non le rinnoviamo
il contratto. Glielo dirò lunedì. Oggi non mi va. Le lascio fare il
fine settimana tranquilla.
L'happening di ieri è stato favoloso.
In un mondo normale le darei un premio, la passerei di livello.
Invece la liquido. La liquidiamo. Se non lo facessi destabilizzerei
tutta l'azienda. Va così.
La guardo muoversi per l'ufficio come
una tigre nella savana: una tigre sazia e sicura, che passeggia
fiera, non una tigre in cerca di preda. I suoi occhi verdemarino,
freddi, crudeli, dolci, misteriosi.
È tornata con la massima naturalezza
all'abbigliamento casual-femminista.
Riordina la scrivania e si avvia
all'ascensore, la seguo e mentre sto per entrare colgo lo sguardo di Dorotea. Le strizzo l'occhio e mi infilo dentro mentre Luisella
preme il tasto del piano terra.