giovedì 28 marzo 2013

Vegetalebani

Ritornano con la costanza dei peggiori fanatici in nome dell'amore per gli animali con uno sguardo che trasuda un odio incontenibile per gli umani.
Sono gli animalisti, i fanatici dei diritti degli animali. I quali adesso vorrebbero arruolare papa Francesco nelle loro fila . Per fortuna che il papa argentino è abituato a questi tentativi di strumentalizzazione e sa riconoscere il puzzo dell'eresia.

È una forma della follia contemporanea, perchè Dio confonde la ragione di coloro che vuole perdere.

mercoledì 27 marzo 2013

Vegetarianesimo pasquale

Lanza del Vasto era vegetariano e nella Bibbia sta scritto che Dio nel Paradiso terrestre diede agli uomini da mangiare i semi delle piante.

Purtuttavia il vegetarianesimo contemporaneo spaventa. Si associa in genere a due fattori: da un lato la compassione per gli animali, la loro carne e le loro pellicce, va di pari passo con l'indifferenza verso gli uomini, dall'altro vuole giudicare da mille miglia con la vista corta di una spanna.

Ad esempio la questione dei beagle usati per la ricerca. Come se ci fossero ricercatori che torturano i cani per piacere, per un qualche gusto personale.

mercoledì 20 marzo 2013

Forse

Ti racconterei del sole
che sul laghetto di Mediapark
traccia un sentiero di luce
tra le anatre assonnate
alcune, altre affannate
sull'acqua in parte ghiacciata.
Dei giovani che ieri sera
ridevano per strada
con una birra in mano
e questa mattina dormono
sogni agitati da domande
antiche, agitate come i rifiuti
che il vento trascina.
Ti racconterei le domande
dei loro cuori muti,
quelle stesse alle quali
tu non credi ormai.

domenica 17 marzo 2013

La Felicità





«Quella, tu dici, che inseguii, non era
Lei …?» «No: era una vana ombra in sembiante 
di quella che ciascuno ama e che spera

e che perde. Virtù di negromante!»
«Ella è qui, nel castello arduo ch'entrai?»
«Forse la tocchi, o cavaliere errante!»

giovedì 7 marzo 2013

Il buco nero



Venerdì, ultimo giorno di lavoro per Luisella. Ho un magone che neanche quando litigavo con la morosa. La guardo e cerco di trovare le parole per dirle che non le rinnoviamo il contratto. Glielo dirò lunedì. Oggi non mi va. Le lascio fare il fine settimana tranquilla.
L'happening di ieri è stato favoloso. In un mondo normale le darei un premio, la passerei di livello. Invece la liquido. La liquidiamo. Se non lo facessi destabilizzerei tutta l'azienda. Va così.
La guardo muoversi per l'ufficio come una tigre nella savana: una tigre sazia e sicura, che passeggia fiera, non una tigre in cerca di preda. I suoi occhi verdemarino, freddi, crudeli, dolci, misteriosi.
È tornata con la massima naturalezza all'abbigliamento casual-femminista.
Riordina la scrivania e si avvia all'ascensore, la seguo e mentre sto per entrare colgo lo sguardo di Dorotea. Le strizzo l'occhio e mi infilo dentro mentre Luisella preme il tasto del piano terra.

Accidenti se è figa


Accidenti se è figa!

Questa sera abbiamo l'happening, un rinfresco a cui casualmente arriva un certo numero di persone note e di giornalisti e paparazzi senza sapere che è l'inaugurazione di una linea di collant. Tutto per caso, flash, auto, brillantini, tutto per caso e tutto ben pagato.
Sono un po' preoccupato per come Luisella si presenterà, per cui mi guardo attorno tra i locali vuoti e i camerieri che imbandiscono i tavoli sapendo che il nostro lavoro è all'esame finale e il risultato dipende ormai tutto da tre persone: io, Dorotea e Luisella. Tuttavia di fatto ormai io e Dorotea abbiamo poco da fare, dobbiamo solo controllare che tutto fili liscio, prendere nota di eventuali errori da evitare per il futuro, se possibile fare promozione con qualche futuro cliente, insomma noi basta che ci siamo.

mercoledì 6 marzo 2013

Assicurazioni

«In pianura c'è adesso l'assicurazione, un'invenzione del diavolo» disse il frate. «Se domando qualche cosa per San Francesco affinchè protegga il raccolto contro la grandine, mi rispondono che il raccolto è già assicurato. ''Allora vi proteggerà contro gli incendi'' dico io. Mi rispondono che sono assicurati anche contro gli incendi. Ma come va, che malgrado tutte queste assicurazioni, sono sempre impauriti? Di che cosa hanno paura?
...
Una volta ogni mestiere aveva il suo santo ... Gli scarpari avevano S.Crispino, i sartori S. Omobono, i falegnami S. Giuseppe. Adesso ogni mestiere ha il suo sindacato. Ma non si sta mica più sicuri di prima. La paura è rimasta.»

Ignazio Silone, Vino e Pane (Oscar Mondadori pg.169)