Alla fine resta un unico dovere: di amare.
E un'unica felicità: di essere amati.
La vita può essere quell'occasione nella quale si impara ad amare ogni essere dell'amore a lui adeguato.
Non cogliere questa occasione non è solo sprecare la vita. È soprattutto l'inizio di ogni male.
Perchè il male non viene anzitutto dall'odio ma dal falso amore.
martedì 10 dicembre 2013
venerdì 6 dicembre 2013
La multa ai malati
Verrà giorno che multeranno i malati.
Perchè chi è malato è in qualche modo responsabile della sua malattia: ha fumato, ha bevuto, ha mangiato, non ha fatto sport, sua madre non ha fatto l'amniocentesi e non l'ha abortito accortasi di quella malattia incurabile, e via elencando.
Perchè chi è malato è in qualche modo responsabile della sua malattia: ha fumato, ha bevuto, ha mangiato, non ha fatto sport, sua madre non ha fatto l'amniocentesi e non l'ha abortito accortasi di quella malattia incurabile, e via elencando.
2+2=4
Sapere che 2+2=4 non è una questione di fede.
E se qualcuno vuol convincerti che 2+2=5 non devi essere tollerante nei confronti di una fede diversa, ma trattarlo da imbroglione perchè tu non sei fesso!
E se qualcuno vuol convincerti che 2+2=5 non devi essere tollerante nei confronti di una fede diversa, ma trattarlo da imbroglione perchè tu non sei fesso!
sabato 23 novembre 2013
Noè IV
Scena IV
Cham e il Poeta Gioele.
Gioele
Cham e il Poeta Gioele.
Gioele
in ginocchio
Ah, come dirvi, Principe ...
Cham
Su, non perdiamo tempo con parole.
Passiamo subito alle cose serie.
Entra senz'altro, figlio mio,
nell'esercizio delle tue funzioni.
Come ti chiami?
domenica 3 novembre 2013
Noè Atto I Scena III
Cam. Il poeta. Il Dottor Kuss. Gli sbirri.
(Entra, seguito da due sbirri, il Dottor Kuss,
Ingeniere delle Armonie Civili o per parlare
come gli antichi, Capo della Polizia. Maschera
grigia, lunghissimo naso, occhietti d'insetto stretti
al naso e cerchiati dagli occhiali di metallo. Tenuta
grigia striminzita meticolosamente abbottonata.
I due sbirri identici uno all'altro. MAschera
di robot senz'occhi. Berretto tondo, rosso, rigido.
Capotto cadente su gli stivali neri. Due ranchi di
bottoni d'oro sul triangolo del piastrone. Cintu-
rone nero. In mano una catena d'onde
pende una specie di pinza di granchio.)
CAM
Kuss, che volete?
Noè Atto I Scena II
[191]
Scena II
Cam solo, poi il poeta Gioele
CAM
Poveretta, ha ragione, sono io ingiusto:
di tutto ciò la colpa sua ov'è?
Ma quell'orrore che m'ispira
è colpa mia?
Si volge e sulla soglia, vede
sorgere il poeta, il quale esita
un momento, quindi entra
correndo e si getta ai piedi
de principe
lunedì 23 settembre 2013
Noè
Scena I Atto III (mancano ppgg 175-177 prima metà]
[177 ]
Ciò che son io, ciò ch'è più mio in metu lo odii, tu lo vomiti,
or ora me l'hai detto!
Ch'i sia nell'amorosa giostra
cavaliere valente, io proclami,
ti credo - e molto mi lusinga - grazie!
Son valido strumento d'ambizione.
Fosti per caso il pegno degli intrighi
d'una combriccola da te bel (?) nota,
Ciò non ti converrebbe, certo, dirmelo!
Io non ho domandato di essere re
e neppure d'esser tu' amante, tutto
quasi da sè si fece - oppure tu
lo facesti per me contro di tutti,
ovvero con l'accordo de' tui, tutti,
contro di me!
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