sabato 23 novembre 2013

Noè IV

Scena IV
Cham e il Poeta Gioele.

Gioele
in ginocchio
Ah, come dirvi, Principe ...

Cham
Su, non perdiamo tempo con parole.
Passiamo subito alle cose serie.
Entra senz'altro, figlio mio,
nell'esercizio delle tue funzioni.
Come ti chiami?


Gioele
Gioele

Cham
Bene. Alzati, Gioele, cingiti
i reni e ti prepari:
chè voglio incaricarti di un messaggio.
Vieni qui, senti ...
Corri piuttosto alla porta a vedere
se qualcuno ci ascolta.

Gioele
vi corre
No, nessuno.

Cham
Delle altre porte son sicuro.
Ritorna. Ma parliamo piano
si approssimano al pubblico
Conosci tu nel quartiere degli omini
certo pastore chiamato Giafet?

Gioele
prudente
Mah! ... forse ... un poco ...
Già l'ho sentito nominare

Cham
Il capo della banda, o l'un dei capi?

Gioele
inquieto
No(n) so, Signore, non so
quel che volete dire...

Cham
Il capo, voglio dire,
della ribellione che si prepara.

Gioele
spaventato
Ma io non so, non so ...

Cham
Io sì, io so.
Un tempo. Con molta calma
Non è delitto a' miei occhi
meditar la caduta di Gogmar.

Gioele (respire mieux mais garde un reste de méfiance [manca in italiano])
Checchè ne sia, io son poeta.
In politici affari non mi metto.

Cham
Non temere. Le mie domande, amico,
non son per niente un interrogatorio.
Io non cerco di estorcerti i segreti.
Chi sta per affidartene uno, son io.
Aimè! quanto tremendi!
Dunque, va da Giafet e digli, prima
di tutto, che non c'è al mondo niun
essere che mi sia più di lui caro...

Gioele
Lo conoscete dunque di persona?

Cham
senza notar l'interruzione

... e trova, tu poeta,
le parole per dirglielo
e digli pure che le dure cose
che stamattina nella collera
gli gridavo ...

Gioele
Lo avete visto questa mattina stessa?

Cham
proseguendo
... Sì nella collera dell'ignoranza,
domandagli di perdonàrmele.
Tutto ciò ch'egli denunziava,
ciò che di questo regno sospettava,
in paragone alla realtà
era una paglia!
articolando con forza
La Città di Speranza
e di Felicità
ho detto: la Città del Sole
no(n)-è-mai-e-sis-ti-ta.

Gioele
Oibò! che dite, mio signore?
Rimango attonito
la terra mi si vuota sotto!
Ma, agli amici che succede allora
ch'andiamo al porto a salutar con fiori?
Fan invidia, hanno l'abito di festa
le valigie lucenti, son muniti 
del passaporto e del certificato ...
In chissà che isola d'esilio
vanno a finire la vita?
Cham gli pone la mano sulla
spalla e gli mormora qualcosa
all'orecchio.
Gioele si prende la testa
a due mani (suffoquè d'horreur [in francese])
O orrore, orrore! oh! Abisso d'orrore
un tempo. Quindi gridando
Mamma! Mamma mia! Mamma!
e il suo sorriso nelle lacrime
all'ora della dipartita!
E i due fratelli miei, e la sorella!
E Dalila per cui tanto ho languito
e sospirato, e pianto di vederla
senza di me, andare!
Tesori miei di tenerezza e di delizia
precipitati nell'immonda fossa
sbranati, maciullati, rosi!

Cham
Sì, figlio mio, sì duole
Agitarsi però non serve
bisogna agire.

Gioele
Già! già, Principe, agire!
Fare qualunque cosa
Anche morire, sì, qualunque cosa
eccetto niente!
Ma che faremo, che ci comandate?

Cham
Non posso niente
giacchè ho il Potere
un tempo
Non posso niente se non avvertirvi,
dall'alto del palazzo vigilare
fino a tanto che non venga abbattuto
dall'una o dall'altra delle opposte parti.
un tempo
Vi metto in mano un'arma formidabile
per sollevar le masse.
Masse! a voi spetta di spazzar via tutto
fino alle fondamenta!
Però bada, il segreto che tu porti
di non farlo scoppiar prima dell'ora
portalo subito a Giafet solo.
Fra pochi giorni deve scatenarsi
un uragano nel quartiere degli omini.
Intanto tu, sappi: tacere e fare,
la salvezza del mondo ne dipende.

Gioele
Già! vado, corro, brucio e taccio!

Cham
Va, sii prudente, figlio mio
Chè fino a questo giorno sonvi in terra
soli due omini
a portar il segreto.

Gioele
Ah? davvero Signor, ma chi è l'altro?

Cham
Io

Gioele
Voi il Principe? Il Principe di Henoch! (Fils du Vivant, Homme? [in francese])

Cham
Sì, uomo e me ne vanto
chè la salvezza non verrà dagli angeli
meno ancora dè figli d'angelo
e de' lor mostri
solenne
Ma deve venire dal Figlio dell'Uomo,

Sipario
Segue la preghiera 
di Noè
Scena V



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