Il
sogno
Mi
siedo nell'ultimo banco e senza accorgermene mi addormento. E
dormendo sogno.
Una
terra desolata e triste, di rifiuti e alberi bruciati. Qualcosa si
muove, polvere su polvere si raccoglie, le ossa crescono, si
allungano, si articolano, sulle ossa i tendini, la carne, i muscoli,
la pelle.
Stanchi
e a fatica vecchi deformi si alzano dalla polvere, malati, feriti,
storpiati, consumati dall'ultima fatica del morire. Alzandosi la
pelle si distende, i muscoli ritrovano vigore. Quando sono in piedi
sono splendidi giovani atleti, vestiti di bianco fino ai piedi nudi.