lunedì 26 agosto 2013

Meeting di Rimini: venerdì 23 Agosto

Al mattino mi incuriosisce l'incontro su Dickens: partecipano una "pastora" luterana, docente di Letteratura e Teologia a Nottingham (UK) e Edoardo Rialti (giovane, camicia a quadrati rosso-scuri, cravatta nera, senza giacca, occhiali con montatura spessa nera), docente di letteratura in Italia e Canada, giornalista del Foglio, coordinati da Annalisa Teggi.

Di Dickens emerge la sfiducia nei programmi di riforma politica e il rilievo dato alla disposizione individuale, Rialti
mette in evidenza la competizione tra la città della quantità e la città della qualità. Sembra quasi una ripresa dell'alternativa spazio-tempo nell'enciclica del papa. Mah, in ogni caso non abbiamo a che fare con formulazioni rigorose ma intuitive, il che è pericoloso perchè quanto più si lascia spazio alla libera interpretazione, quanto più si può fingere di essere d'accordo pur collocandosi su posizioni di assoluta estraneità. In fin dei conti è significativo che ieri Anthony Dunnet si stupisse che si raccogliessero firme per i cristiani perseguitati: in Inghilterra, dice, non si potrebbe, non sarebbe politically correct. Già, quindi in fin dei conti una società che tutto sommato ha partorito, conosciuto e diffuso autori come Dickens, Chesterton, Tolkien, arriva ad aver paura della propria ombra.
Mangio una pera e mi trovo con mio figlio per la mostra sulle origini dell'Europa. Un po' noiosa.
Poi la mostra sull'alimentazione, per me è la seconda visita, ma tant'è, per i figli questo e altro. Ma Francesco non apprezza affatto e nonostante ci sarebbe molto da riflettere su cos'è la celiachia, su come sia possibile che in occidente, dopo diecimila anni di dieta a base di glutine, ci siano persone intolleranti, e che anzi siano in aumento, e ci sarebbe da domandarsi su cosa potrebbe succedere se popolazioni gluten free (quelle alimentate a base di riso o mais o patate, cinesi, maya e quechua) venissero improvvisamente alimentate con una dieta contenente glutine. Ma la cosa sembra che proprio non lo appassioni, dimostrando l'assunto appunto di Chesterton: non ci sono argomenti non interessanti, ma solo persone non interessate.
Quindi scappa allo sport village, mentre io e mia moglie andiamo ad approvvigionarci in libreria: qualche acquisto oltre alla Summa si Sant Tommaso in sei volumi che avevo acquistato già lunedì.
Alle 17 D5 per la conferenza sulla libertà religiosa. Tra i relatori Paul Bhatti, fratello di Shahbaz, ministro pakistano cristiano ucciso dai fanatici islamici qualche anno fa. Tra i relatori anche uno studioso islamico indonesiano e l'ex ministro degli esteri Franco Frattini. Frattini si lamenta che l'Unione Europea sia poco sensibile a queste tematiche e racconta un aneddoto di una agenda del parlamento bloccata in fase di stampa, che non riportava tra le festività il Natale. Ad ogni modo mi domando per quale ragione tutto sommato sembra che la cosa più importante oggi a livello politico sia la stabilità: se Frattini che protesta il proprio impegno per la libertà religiosa ritiene di aver avuto poco successo, cosa possiamo aspettarci dalla Bonino?
Ceniamo in albergo, quindi lasciamo Francesco alla TV e torniamo in fiera per la festa finale. Musica spaccatimpani, rock forse? quella che fa tum-ta-ta-tum all'infinito. L'area delle piscine è piena di giovani universitari scalmanati. Il ritmo ha preso il sopravvento sulle note, serve a sincronizzare la gente che si agita, salta, si sfinisce. È un meccanismo noto fin dalle danze degli sciamani o dei dervishi o delle tribù africane: si balla al ritmo dei tamburi su ritmi sempre più frenetici fino a dimenticarsi di sè, fino ad uscire di sè, fino all'estasi.
Poi anche Iannacci (figlio) e musiche irlandesi, ma si è fatto tardi, rientriamo.

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