venerdì 30 agosto 2013

Evasione Fiscale?

Si parla troppo di evasione e ciò fa sorgere il dubbio che non la si voglia davvero combattere. Già, perchè in effetti stupisce quanto sia facile ipotizzare soluzioni efficaci, economiche e razionali nel mentre tutto il mondo si accartoccia attorno a proclami e imprese velleitarie e senza prospettive.
Farei perciò una semplice ipotesi di lavoro:

Anzitutto va smantellato tutto l'apparato di controllo del Ministero delle Finanze: elefantiaco, inefficace, incompetente. Il Ministero delle Finanze deve mantenere un unico compito: raccogliere e mettere a disposizione le dichiarazioni dei redditi degli italiani. Punto. Chiunque con un semplice click sul web deve avere accesso alla banca dati del Ministero e poter curiosare su cosa chicchessia ha dichiarato come reddito e come beni mobili e immobili. Non c'è dubbio che la trasparenza strida con la privacy, epperò dobbiamo deciderci senza menarcela troppo. Il diritto alla mia privacy e all'altrui trasparenza deve essere uguale per tutti, per me e per l'evasore. Non posso invocare pesi e misure diverse. E nel momento in cui ho scelto un certo equilibrio, lo devo difendere per tutti e so che avrà dei vantaggi e degli svantaggi. Punto.




In secondo luogo, qualunque cittadino italiano incensurato potrà registrare una Agenzia di Indagine Fiscale assumendo collaboratori e/o dipendenti tutti assolutamente incensurati. Possiamo concedere che all'atto della registrazione debba dichiarare il livello di redditi sui quali intende indagare e depositare una fideiussione (anche come beni immobili) che sia dell'ordine del 20% di tale livello.
Le Agenzie di Indagine Fiscale (AIF) dovranno avere piena libertà di indagine e di accesso a qualunque dato economico o contabile sul territorio italiano senza necessità di qualsivoglia autorizzazione. Le forze di polizia, e in particolare la Guardia di Finanza, dovranno collaborare prontamente con esse.
Le AIF avranno diritto ad una percentuale dell'evasione recuperata. Ovviamente sulla definizione di "evasione recuperata" si deve fare qualche riflessione, nel senso che i criteri induttivi vanno cestinati in via definitiva. È evasione quella provata e dimostrata inconfutabilmente, non quella presunta sulla base di qualsivoglia indice, che siano gli studi di settore o il redditometro. Eppoi è recuperata quella davvero entrata nelle casse dello Stato, perchè se si afferma che Caio ha evaso 100 e che deve pagare 50, è difficile non essere in grado di dire dove sono quei 50! Accusare chicchessia di avere evaso qualsiasi cifra e non essere in grado di dire dove sono i soldi evasi, è un giochetto da signorinelle!

Le AIF dovranno ovviamente garantire il più scrupoloso segreto d'ufficio:
  • chi comunicasse a terzi notizie apprese nella sua funzione di titolare, collaboratore o dipendente di una AIF dovrà essere condannato in modo esemplare (non meno di 10-15 anni di carcere)
  • anche il titolare dovrà ricevere una condanna esemplare (non meno di 5-10 anni) oltre al ritiro in perpetuo della licenza e della possibilità di lavorare nel settore
  • tutti i collaboratori che erano a conoscenza della notizia divulgata dovranno essere adeguatamente puniti (non meno di 3-5 anni di carcere)
  • in ogni caso tutti i collaboratori, anche qualora non potessero essere a conoscenza delle notizie divulgate, ma che non abbiano denunciato la possibile fuga di notizie prima di essere venuti a conoscenza dell'apertura delle indagini, dovranno conoscere le patrie galere (almeno 1-3 anni)
  • il responsabile della fuga di notizie e il titolare dell'AIF saranno comunque ritenuti responsabili in solido sul piano civile degli eventuali danni economici della fuga stessa per il quale risarcimento si potrà attingere alla fideiussione di cui sopra.
Le AIF potranno indagare a proposito di qualsiasi soggetto economico che operi in Italia ed acquisire documenti in Italia e all'estero, a proprie spese e senza che questo comporti disagi per il soggetto indagato. Qualora ci siano elementi per richiedere il blocco di una attività per un controllo più incisivo, l'azione dovrà essere concordata ed attuata dalla Guardia di Finanza. Il soggetto indagato può controllare se l'AIF ha tutti i requisiti per l'esercizio e per l'attività che svolge.

I criteri per la valutazione dell'attività della Guardia di Finanza devono essere razionalizzati: il dato comunicato annualmente dei miliardi di evasione accertata e di evasori scoperti è una barzelletta che non fa più ridere. La Guardia di Finanza merita di ricevere una valutazione in base alla propria collaborazione con le AIF, oltre che alla propria attività autonoma di contrasto all'evasione, ma in quest'ultimo caso solo per l'evasione effettivamente recuperata, come si ragionava sopra.

Ebbene, è uno schema estremamente semplice, che comporta significativi risparmi immediati e sulla cui assoluta efficacia sono pronto a scommettere.

Se nessuno vuole provare forse è perchè alla barzelletta della lotta all'evasione non ci crede più nessuno?

Nessun commento:

Posta un commento