venerdì 14 dicembre 2012

Femminicidio #8


In dicembre a Torino fa freddo. Accidenti se fa freddo. Non tanto perché le ore diurne sono poche, piuttosto per il vento gelido che scende dalle vette alpine, bianche all'orizzonte.
Soprattutto però fa freddo in questa roulotte, improvvisato alloggio da qualche anno. Da quando Andrea ha perso la casa. O meglio da quando il giudice ha affidato le figlie alla moglie, la casa alle figlie, quindi casa e figlie e moglie di là, lui di qua.
La roulotte non ha riscaldamento. Andrea esce intirizzito e va al bar a prendere un cappuccio sfregando le mani intirizzite. Per fortuna sono uno scout, si congratula tra sé. Scout una volta, scout per sempre.
Il motto degli scout scelto da Baden Powel era “Estote Parati”: siate pronti perché non sapete né il giorno né l'ora. Per fortuna sono uno scout, e mi sono preparato. Non sapevo a cosa, non lo avrei mai immaginato che le adunate con i calzoni corti sotto la neve mi sarebbero servite ad affrontare con ottimismo questo inverno. D'altra parte se il padrone di casa sapesse a che ora arriva il ladro, non si farebbe cogliere impreparato. Bisogna essere preparati, con la cintura ai fianchi, vegliare, perché non sappiamo né il giorno né l'ora.
Per lui il giorno e l'ora è stato quando quel deficiente del giudice ha sentenziato che la moglie aveva il diritto di chiedere separazione e divorzio e le figlie avevano il diritto alla casa e a vivere con la madre. Ogni singolo passaggio è incontestabile, è l'insieme che è assurdo. Assurdo di cui non si accorge nessuno, neppure l'avvocato di Andrea.
Si sfrega le mani sopra il cappuccino fumante per assorbire un po' di calore, poi lo beve di un sorso. Scende il caldo giù nella pancia: il paradiso deve essere di poco più bello.
Poi torna alla roulotte per la toilette mattutina. Chiede per favore al barista che gli riempia un bottiglione d'acqua: quella che ha lui è ghiacciata. Con quel bottiglione si fa la barba, si lava i denti, fa una pulizia generale sommaria. Orgoglioso di essere uno scout.
La vita realizza i sogni della giovinezza. Per lui lo scoutismo era stato tutto e tutta la sua vita ne dipende anche oggi. Aveva conosciuto la moglie perché era andato in Polonia, al pellegrinaggio a Czestochowa, a ferragosto, la festa dell'Assunzione di quindici anni prima.
Prima della caduta del muro, gli avevano raccontato, al pellegrinaggio estivo partecipava tutta la Polonia, era la manifestazione dell'orgoglio nazionale. Dopo l'89 pian piano era diventato un ritrovo di preti e nostalgici. Ma era ancora un grande evento, un evento di popolo come da noi in Italia è difficile vedere.
Con il suo gruppo scout fecero la tratta più lunga, trecento chilometri a piedi da Lublino al santuario della Madonna Nera, in tenda. In quei dieci giorni conobbe Malgorzata, Margherita.
Le donne polacche sono fantastiche. Bionde, in carne, romantiche, determinate. Margherita era la sintesi di ciò che lui considerava il meglio della Polonia, dello spirito triste e nostalgico della Polonia. Nei suoi occhi e nella sua voce rivedeva l'orgoglio e la passione dei re santi jagelloni, della lunga attesa di una rinascita nazionale, il sacrificio dei suoi ufficiali massacrati dai sovietici.
Si innamorarono guardandosi negli occhi, perché Margherita imparò l'italiano solo dopo e quando si sposarono non lo parlava ancora bene. Lui il polacco non lo aveva mai imparato. Solo qualche parola, per ringraziare dziekuje, per dire buon giorno dzien dobri. Così.
Era stato un grande amore, soffriva Andrea al ricordo.
Si sono sistemati a Torino, in una casa lasciata dai genitori di lui. Lui lavorava, lei imparava l'italiano, ebbero due figlie.
Avevano un bel giro, gli scout sono una grande famiglia, a cena avevano spesso amici. Anche lei aveva qualche contatto con connazionali polacchi in città. Ma raramente, quando si prende una strada, si sanno pesare tutte le difficoltà. All'inizio ogni sentiero è bello, talvolta anche la meta. Ma tra l'uno e l'altra c'è la fatica.
Margherita era spesso sola, le telefonate e le chat con i suoi parenti non le riempivano la giornata. Voleva uscire, lavorare. Bene.
Andrea sistema la cravatta, prende sotto braccio la sedia e la Bibbia e si avvia verso casa sua, quella cioè che era ancora casa sua ma dove vivevano la moglie e le figlie. Tra poco sarebbero uscite per andare a scuola e uscendo gli sarebbero corse incontro e lo avrebbero salutato e baciato. Questo a lui serviva per lavorare anche oggi, su e giù per Torino con il camioncino della ditta e i pacchi da consegnare e ritirare.
Sua moglie invece avrebbe affrettato il passo algida e indispettita per il contrattempo.
Come era accaduto che la loro storia d'amore si fosse consumata? Chi lo sa? Già è difficile comprendere una donna con cui sei cresciuto insieme, che parla la tua lingua, ha le tue abitudini, mangia i tuoi minestroni. Cosa si aspettava Malgorzata attraversando le Alpi lui poteva solo immaginarlo. Forse non si aspettava che la vita fosse dura anche qui, che anche qui i soldi si dovessero sudare e il tempo se ne andasse consumando le nostre speranze. Forse alla soglia dei quaranta anni considerava la pelle che perdeva elasticità, le rughe che apparivano ai lati degli occhi, il seno che si afflosciava e si domandava quali occasioni dunque stava perdendo.
Giunto davanti a casa sua piazza la sedia sull'aiuola di lato al marciapiede e apre la Bibbia.
Mentre cerca un passo da leggere, un'auto della polizia si ferma davanti a lui, con il finestrino abbassato. Ascoltano RAI3, la trasmissione del mattino di lettura dei giornali, questa settimana i giornali sono letti e commentati da Concita de Gregorio. Ex direttore dell'Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci.
Donna intelligente, accidenti. Pensa Andrea. Se la potrebbe cavare egregiamente anche con una abbondante scollatura e le gambe accavallate in qualche affollato talk show. Forse l'intellettuale sardo non riposava molto bene sapendo il suo giornale in simili mani, ma questa è la vita, che cosa vuoi lamentarti Andrea?
Proprio perché la Concita è intelligente è stupefacente considerare come sia al servizio del male e dell'inganno. Il velo e il non velo sono entrambi segni dell'espropriazione del corpo femminile aveva scritto. Andrea guardava il marciapiede ghiacciato e si sentiva scoraggiato, disperato. Gli caddero gli occhi su quel passo di Matteo: “A chi paragonerò questa generazione? La paragonerò a quei bambini che stanno negli angoli delle piazze e dicono: vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto”. La de Gregorio è l'emblema di questa generazione, una delle manifestazioni del demonio. Se le donne portano il velo è perché il maschilismo le opprime. Se vanno dal parrucchiere tutte le settimane e mostrano tette e gambe, è sempre il maschilismo che le opprime.
Sono quasi le otto e un quarto, sente i passi delle bambine che scendono le scale di corsa. Alza gli occhi e controlla che non ci siano auto in arrivo. Le due bambine, di cinque e sette anni, bionde, con le guance bianche e rosse come la madre, gli corrono incontro. Si abbracciano, scambiano qualche parola, qualche raccomandazione, fate le brave, studiate.
Partono di corsa, di nuovo, dietro la madre che le chiama con voce stridula.
Andrea le guarda allontanarsi.
Una mano lo scuote ad una spalla. I poliziotti sono scesi dall'auto, uno gli sta parlando.
«Signor Andrea, lei non può sostare qui. La prossima volta saremo costretti ad arrestarla».
«Arrestarmi? E perché mai? Questo è suolo pubblico, non faccio male a nessuno!»
«Signor Andrea, c'è un provvedimento del magistrato. Sua moglie l'ha denunciato per stalking, dice che questo comportamento la mette in ansia e danneggia l'equilibrio psicologico delle bambine».
Andrea guarda il poliziotto con gli occhi lucidi, non sente più i piedi congelati, non sente più nulla e non ha più nulla da dire.
«Mi consenta un giudizio personale» aggiunge l'altro «non mi sembra un comportamento molto equilibrato. Lei qui, su questa sedia, con una bibbia in mano. Dà l'impressione di un fanatico. Guardi, ascolti un consiglio, non venga più. Il giudice non potrà farsi una opinione positiva di lei se si comporta così».
Andrea tace.

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