Ebbene, cara Lorenza, grazie per avermi
detto che nella mia ultima lettera avevo sbagliato un sacco di
congiuntivi.
Non riuscivo a vederli, l'ho riletta un
sacco di volte senza vederli. Poi sono andato a mangiare, ho ripreso
il lavoro, in una pausa ho buttato un occhio, ed eccoli là, come
lucertole dispettose tra un sasso e un tubo di ferro, sotto il sole a
picco.
È vero, sono tante le cose su cui
possiamo passare, ma sui congiuntivi no.
Tu lo sai che non sono uno scrittore,
non scrivo per farmi leggere né per diventare famoso.
Scrivo per disperazione, perché ho
bisogno di buttare fuori le passioni che rumino.