lunedì 6 febbraio 2017

Frammenti

 

Carpe Diem alla fine è una dichiarazione di resa.
Perché se l'attimo fugge, fuggirà comunque: colto o non colto.
Perciò forse chi lo coglie soffrirà di più, perché ha di più da rimpiangere.
Perciò, forse, il vangelo dice "beati coloro che piangono" e non "beati coloro che rimpiangono"

 

La solitudine è segno d'amore. L'amore di Dio è solitudine infinita.

Non volendo perdere il regno, persero la vita.

Il dolore è il nostro fedele compagno. Tale inossidabile fedeltà legittima il sospetto di un amore profondo. Forse reciproco.

Una bella domanda vale infinitamente di più di una brutta risposta.



Non chiudere la porta
Senza sincerarti
Di non aver chiuso fuori
Nessuno.

Temendo che i difetti della sua amata
Rovinassero il loro amore
Decise di amarla
Solo nel ricordo.


Scopro che ancora nel 1967 la CEI aveva pubblicato una nota "il divorzio in Italia" nella quale aveva invitato a non basare la battaglia contro il divorzio sul concordato stato-chiesa del 1929 per non "dar luogo ad un attacco a fondo a tutto il Concordato". Cioè, fatemi capire: i preti hanno sacrificato la famiglia per cosa? Cosa c'era nel concordato di tanto importante da accettare per esso la distruzione della famiglia???

 Mi parlò a lungo e con fervore di quel paese dove avere un orgasmo è più facile che avere un caffè. Spense la sigaretta e se ne andò.

I confini invalicabili non sono quelli che non si possono valicare, ma quelli che comportano scelte irreversibili.  

Cammini, fai fatica, sudi e stupisci per tanta bellezza. Ma alla fine resta il dolore di non condividerla con chi ami — presso Piazzola, Val Di Rabbi.
 

Scoprì che il fuoco per scaldare l'acqua deve essere caldo. Che l'acqua per spegnere il fuoco deve essere bagnata. Che la donna per essere amata deve essere amabile.

Per paura di perderla decise di non averla.

Meglio non attendere o attendere invano?

Alla fine anche quest'anno è arrivato Natale. Presepio con Giuseppe, Maria, il Bambino e i re magi, jingle bells e tu scendi dalle stelle, panettoni e auguri.
Suppongo che questo sia lo stratagemma più raffinato con il quale il nemico neutralizza l'inaudito, l'inconcepibile e l'inconcepito (da noi).


La storia umana è la storia delle vittorie impossibili. Quando tutto sembra perduto, quando i più potenti, i più intelligenti, i più onesti cadono nel tranello del Maligno e gioiscono per la morte del Giusto, la speranza nasce dal delinquente crocefisso con Lui.

Riflettendo sul mito di Amore e Psiche all'improvviso ho capito che ciò che spinge Psiche a cercare il volto dell'amato non è l'ansia della conoscenza, come i massoni, gli gnostici e gli psicanalisti vorrebbero farci credere. Ma la sfiducia in se stessa, il dubbio profondo di essere degna di un grande amore. Se costui mi ama tanto, pensa, non può essere perché io lo merito, ma perché lui è un mostro e aspetta solo l'occasione propizia per sbranarmi. Ecco, questa dinamica psicologica potrebbe spiegare molti fallimenti di coppia. Ma illustra anche il rimedio: psiche si ferisce con una freccia di eros e si innamora perdutamente del suo amante. Cioè: solo una donna che accetta la propria ferita può amare davvero.

A coloro che hanno nostalgia dei fasti del glorioso romano impero, auguro di provare le zanne dei leoni.
 
Ci sono donne consumate dalla pretesa di essere amate.

Meglio un odio sano che un amore malato!

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