mercoledì 30 novembre 2016

Voto NO

Prima pensavo di votare no perché non ero convinto che la proposta di riforma della Costituzione fosse giusta. Poi mi è arrivato il volantino per il SI e mi ha convinto che quella proposta è assolutamente sbagliata.
È evidente che per rifiutare un cambiamento non è necessario che tutto ciò che viene proposto sia sbagliato. Basta che qualche punto sia sbagliato perchè si debba rifiutare in blocco una proposta in attesa che venga scorporato ciò che va bene dal resto.
D'altronde è evidente che nessuno proporrebbe un cambiamento senza nessun aspetto positivo, ma appunto il giudizio complessivo quando si vuole cambiare dipende dagli aspetti negativi e non da quelli positivi.
Perciò tralascerò gli specchietti per le allodole per concentrarmi su tre punti a mio parere inaccettabili.


I sostenitori del SI ritengono che l'attuale parlamento sia troppo lento nell'approvazione delle leggi (oggi sarebbero necessari 504 giorni per approvare una legge, dopo la riforma ne dovrebbero bastare 40). Ma, fatemi capire: vi sembra che in Italia abbiamo poche leggi? Lo conoscete un avvocato (cioè uno che passa la vita appunto a studiare leggi) che possa assistervi in materia penale, civile, amministrativa, fiscale, fallimentare, etc? Si dice che gli inglesi scherzino su noi italiani dicendo che iniziamo ogni giorno leggendo i giornali per sapere quali leggi dovremo osservare. Volete forse che i giornali pubblichino ogni ora per aggiornarci sulle leggi approvate dal parlamento più efficiente?
Il problema dell'Italia è che ci sono troppe leggi, che il nostro inefficiente parlamento ne ha licenziate troppe, non troppo poche.
Ogni cittadino ha il dovere di rispettare le leggi dello stato, ma come fa un cittadino medio ad osservare tutte le leggi che neppure un avvocato conosce?
Se dobbiamo modificare la costituzione dobbiamo fare si che il parlamento ci pensi di più prima di approvare una legge, non 504 ma 5040 giorni per ogni legge. Perchè c'è una cosa peggiore che avere cattive leggi, ed è di avere cattive leggi che cambiano continuamente! Dovremmo azzerare tutti quei sotterfugi con i quali il governo bypassa il parlamento quando ha fretta di approvare qualcosa. Basta!

Lo stesso ragionamento si può fare a proposito del referendum. Ma che senso ha abbassare il quorum? Un istituto dal significato ambiguo, con il quale noi mettiamo in mano alla maggioranza, talora distratta talaltra ignorante, argomenti difficili per gli specialisti! Il ricorso al referendum dovrebbe essere eccezionale, su argomenti molto limitati e molto chiari (già questo referendum costituzionale che mette insieme tanti argomenti per nulla chiari è per me inaccettabile). Ma soprattutto si dovrebbe trovare un modo per garantire che il risultato del referendum venga rispettato, nella sua lettera e nelle sue intenzioni. Il che non mi sembra accada sempre (vedi referendum sulla responsabilità civile dei magistrati). Questo è il problema vero, non il quorum.

Ultimo punto: l'abolizione delle provincie. Ma sono scemi? In Italia abbiamo 108 provincie e 7998 comuni. I comuni vanno aboliti, non le provincie. COGLIONI! (megafono= COGLIONI) I comuni sono un residuo medioevale, di quando ci si spostava a piedi e i privilegiati a cavallo. La maggiornaza della gente passava la maggior parte della vita all'interno dello stesso comune. Oggi la maggioranza della gente non passa neppure una settimana dentro la stessa provincia! A parte le auto, i treni, i tram (!), oggi ci sono i telefoni, internet, le web cam ... Insomma, siamo d'accordo che le distanze si sono accorciate? E allora perchè mantenere enti che coprono territori ridotti a fazzoletti? Ma soprattutto perchè sono così ipocriti da dire che le provincie devono essere abolite quando le provincie non POSSONO essere abolite! Infatti fanno le Città Metropolitane! Ipocriti, cambiano i nome per non cambiare nulla!

Quanto sopra ovviamente non significa che la Costituzione vada bene come è e che non vada toccata, tutt'altro. Ma il cambiamento non è bello in sè. Se la strada nuova sia meglio della vecchia va dimostrato. La strada vecchia ci ha portato fin qua, dire che qualunque strada è migliore di quella in cui siamo è tutto sommato cecità irrsponsabile.

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