giovedì 5 luglio 2012

L'ENPAM alla frutta

Il presidente Eolo Parodi ha dato le dimissioni, sono state programmate le nuove elezioni dell'esecutivo.
Nel frattempo è stata presentata la riforma dell'ente, per andare incontro alle richieste del governo e fornire una stabilità a 50 anni.
La riforma poggia su alcuni pilastri:
  • la diminuzione della rendita pensionistica in proporzione al capitale versato. Al momento gli iscritti al fondo B percepiscono 114 euro l'anno ogni mille versati. A regime ne percepiranno 64!
  • l'aumento della percentuale dei contributi sul reddito. Al momento è del 6,5%, a regime dovrebbe arrivare tra il 19 e il 22%.
  • l'aumento del capitale. Al momento il capitale dell'ENPAM (mobiliare e immobiliare) si aggira sui 12,5 miliardi di euro. A regime dovrebbe arrivare a 50 miliardi.
La gestione dell'ente dal punto di vista degli iscritti presenta alcuni punti negativi:
  • anzitutto ogni eventuale modifica è unilaterale. Se l'ente ritiene di alzare o aumentare  i contributi o le pensioni, lo comunica agli iscritti e il discorso è chiuso. L'iscritto non può mettere in discussione le decisioni dell'ENPAM. L'iscrizione alla cassa è obbligatoria, il contributo è obbligatorio, la pensione è stabilita dall'ente.
  • la dirigenza dell'ente si sovrappone alla dirigenza dell'Ordine e dei sindacati. Non c'è e non è possibile alcuna forma di controllo terzo: Ordine dei Medici, ENPAM e sindacati medici sono gestiti dalle stesse persone. Le prossime elezioni del nuovo presidente infatti vedranno come votanti i presidente degli Ordini provinciali, i presidenti degli Ordini sono espressione delle sigle sindacali della provincia.
  • lo scopo delle modifiche del regolamento dell'ENPAM chieste dal governo sono chiare: preparare l'incorporazione dell'ente nella previdenza pubblica. Stupisce che la dirigenza ordinistica, sindacale e previdenziale faccia finta di non vedere e comunque non lanci l'allarme. Al momento il capitale dell'ENPAM è di 7,5 miliardi. Le uscite per pensioni sono di 1 miliardo l'anno. È evidente che l'assorbimento dell'ENPAM da parte dello Stato al momento sarebbe un affare svantaggioso: le pensioni che deve ancora pagare ai medici che hanno già versato i loro contributi non sono coperte dal capitale. Ma tra 15 o 20 anni, quando avremo un capitale di 50 miliardi, allora la statalizzazione sarà un affare!

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