sabato 27 agosto 2016

Frammenti

25/08/16

Conto le tue rughe
Come un giardiniere
Le sue rose più belle.

21/08/16

Ma insomma, alla fine che cosa Dio può amare nell'uomo per decidere di morire per noi? Cosa c'è in noi di tanto amabile? Che cosa se non il desiderio di amare ed essere amati? Sfortunato chi se ne dimentica.

giovedì 30 giugno 2016

L'isola nel tempo

A Maria Angelica de Vargas

Esistono isole nel tempo, esiste
Un giardino! Il giardin de' nostri amori,
Fonte, uccelli, oleandri in fiore, allori,
Miracolosamente riman verde
Mentre tutto all'intorno si fa triste
                           Muore e si perde,
Ed io! che con stupor vecchio mi vedo!

Per strada, intorno, con il loro arredo
Di stolte frette d'inutili affanni,
Passar le travagliate folle, e gli anni,
E grida e spari, e la guerra e i furori
E i terrori come onde seguono onde
                          Intorno e fuori.-
Eppur limpide qui bolle di sole
Filtran a mille e giuocan fra le fronde,-

E il redivivo amor al cuor riduole.


Roma 1973
(Lanza del Vasto, Il Canzoniere del Peregrin d'Amore)

venerdì 10 giugno 2016

Primavera 3

Cosa vibra in me
Quando sento la tua voce
O scruto i tuoi occhi?
Cosa se non la memoria
Di quando io e te
Eravamo uno
Prima della prima stella?
Cosa se non la speranza
Di essere per sempre uno,
Io e te,
Dopo l'ultima stella?

lunedì 6 giugno 2016

Primavera 2

Mi domandi
Pazza di gelosia
Per chi sono i miei pensieri.
Amore mio, non cercare
La chiave per chiudere il mio cuore
Tu che hai trovato
Quella per aprirlo.

Primavera 1

Quanti lontani orizzonti
Percorre il vento
Per raccogliere i profumi
Che trovo sulla tua bocca
E sul tuo seno.
Incateniamo i nostri cuori
Per mille anni e mille ancora:
Conosceremo il mondo intero
Senza scendere dal letto.

mercoledì 25 maggio 2016

Ragioni

Noi
scintille divine
soffriamo in noi
e in noi soffre Dio.
Noi e lui domandiamo
ragioni,
Lui in noi,
attraverso di noi,
per noi,
interroga.
L'Unico,
Eterno
Padre
in noi
soffre.

giovedì 18 febbraio 2016

-18


Il vento gagliardo
Che soffia in questo giorno
Improvvisamente sereno
Ricorda che il perdono
Si nutre di silenzio!


-16
Com'è rosso il cielo stasera
di nubi stirate, appoggiate,
bruciate
dal più grande
e dimenticato amore.
Il mare che accolse il sole
del mattino
affronta la notte fredda
tra le calli e le pietre
della città triste.
Turisti corrono frenetici
tra negozi e prezzi.
Io non mi rassegno
a vendere e comprare
ma trattengo il fiato e ascolto
l'eterno che risuona
nel mio e nel tuo cuore,
pur lontani.

-17
Il vento del mattino
Porta l'odore
Dei campi bagnati
E il ricordo di una bimba,
Di un grembiule d'asilo,
Di occhi grandi e smarriti.
Cosa è rimasto
Di quel cuore
Ora che sei padrona
Della tua e della mia vita?
Il tuo viso duro
E l'occhio accusatore
Ne sono la tomba.

Scusa, ti ho disturbato questa notte?
No, purtroppo!





-18

Verrà un giorno,
ormai vicino,
poco più di due
settimane, lo sai,
che resterà vuoto
e freddo
il letto dal mio lato
e rimpiangerai, credo,
le litigate non fatte,
gli ultimi rimproveri
non detti.
Allora ti domanderai
se hai lottato abbastanza
per l'amore della giovinezza,
se hai sofferto e offerto,
trascurato e dimenticato
te stessa
tanto da meritare
che ancora bruciasse.
Non so se il tempo
guarirà le ferite,
di cui mi pento,
ma son certo del rimorso
di non aver parlato abbastanza,
di aver maledetto in silenzio
l'insonnia
non riconoscendo la mano
dell'angelo addolorato
dalla nostra durezza.