sabato 22 marzo 2014

Sogni 7

Ti stupisci perchè mi sono ritirato dalla vita e rifugiato nel sogno.
Amica mia: il sogno è la trincea dove resistono coloro che non si arrendono neppure dopo l'ultimo respiro.


La gente folle si getta con ardore in battaglie che crede facili e vinte in partenza come su grandi strade, larghe, diritte e asfaltate, sulle quali però sta scritto chiaro e forte: "Per me si va nella città dolente".

Coloro ai quali è rimasto un po' di buon senso stanno invece in questa trincea tra gente disperata. Perché sanno che qui poggia la scala di Giacobbe e talora sulle mani che stringono riconoscono le piaghe del Cristo.

Centinaia di miliardi di uomini hanno lasciato, forse, qualche piccolo segno con ciò che hanno fatto nella loro vita. Uno solo ha lasciato un segno con ciò che ha fatto nella sua morte. E quel solo segno conta più di tutti gli altri insieme.

Basta questo per ripensare tutto ciò che crediamo di sapere.

Coloro che cercano la vittoria oltre la sconfitta sono davvero invincibili.

Non c'è uomo più disperato di quello che ha sposato una donna che non sogna.

Mia moglie mi domanda se ciò che scrivo narra di lei, di me, della nostra storia.
Trovo patetico cercare di incatenare i sogni.
Non risponderò, non venderò la mia ultima, piccola, residua libertà per un piatto di lenticchie.
Se lo vuoi sapere, chiudi gli occhi e sogna. Se non ci riesci, non so come aiutarti.

Ci sono molte cose che si possono perdonare ad una donna. Non l'aver rubato i sogni ai figli smarrendoli per strada.

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