lunedì 3 febbraio 2014

Noè atto III scena XI

Cham, Giafet, Sem

La tenda della porta, a destra,
si solleva ed appare il gran 
bastone dei pecorai tenuto
a braccio teso. E bruscamente
sorge chi lo brandiva: Sem.
Maschera azzurra, serena,
criniera fulva da leone.
Ampio mantello a doppia falda.
Procede a grandi passi impetuosi.

Sem
Salve fratelli
e benedizione!


Cham e Giafet
Ah! Sem, Sem!

Corrono ad abbracciarlo, 
festosi


Sem
Lodato sii, Dio, che ci hai riuniti!

Cham
E benedetto sia il gran fratello
che ci arriva!

Giafet
E benedetto sia Padre Noè
che ce lo manda!

Sem
Quanto ho temuto, o miei fratelli,
non ritrovarvi mai!
Il Dito del Signore Iddio ci volle
che fa venire ogni cosa a su' tempo.
Già si diceva in piazza
che era sparito il Principe,
Dal cognato già soppiantato
con l'appoggio della Principessa...

Cham
In città le notizie
volan più celeri del vento,
ma ve ne sono - a quanto pare -
che giungon prima dell'avvenimento!

Sem
E quanto a te, mio piccolo Giafet,
gran condottiero di rivoluzioni,
t'avrei cercato io in qualunque luogo
fuorchè al Real Palazzo, al pie' del trono!

Giafet
coglie per terra la corda
non burlarti di me, fratello Sem,
vi son venuto con la corda a collo!

Cham
E comparir si vide un gran ribelle
debellato davanti ad un re vinto.
Ah! Sem, messaggero del padre,
non aprir bocca
chè già prima di te, Dio ha parlato,
e la sentenza e sanzion delle cose
più chiare son d'ogni parola.
Torniamo a casa!

Sem
Ho miei cavalli 
fuori, alle porte della città.

Giafet
considerando i muri del Palazzo
Ma da questa prigione
di tanto muro e tanto ben guardata
da tante guardie,
Come usciremo?

Cham
In fondo al parco evvi una porticina
di cui tengo la chiave.

Cham s'inginocchia davanti 
a Sem

Sem portatore del perdono
di nostro padre,
questo abito di figlio d'angelo 
e di sovrano,
tu coprilo col tuo tabarro di pastore.

Sem con gesto che potrebbe
esser liturgico, lo riveste del
suo mantello. Quindi gli
prende la mano per rialzarlo.

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