giovedì 19 gennaio 2012

Recessione

L'Italia sta percorrendo passo passo tutti i gradini della recessione.
Il governo Monti mette a punto alcuni interventi per superare la crisi.
Anzitutto le liberalizzazioni. Così scopriamo che gli imprenditori stranieri non investono in Italia e gli italiani vanno all'estero, perchè in Italia le tariffe dei taxi sono troppo alte, perchè le medicine costano troppo e i notai sono esosi!
Va bene, a livelli diversi ciascuna di queste affermazioni è vera. Ma c'è qualcuno che crede davvero di poter riavviare l'economia dimezzando la tariffa dei taxi da Fiumicino a Roma?
Secondo campo di battaglia: il mercato del lavoro. Sembra che l'art.18 sia il punto centrale di tutto il lavoro in Italia. Sarebbe interessante capire perchè un datore di lavoro dovrebbe licenziare un dipendente. Se produce, deve aver fatto un torto personale al titolare!
Se non produce, il diritto al posto di lavoro si traduce in un diritto allo stipendio a prescindere.

Se il divieto di licenziamento serve per impedire un equilibrio troppo neutrale del mercato del lavoro (i lavoratori a rischio di licenziamento potrebbero essere più ricattabili e accettare salari più bassi) significa comunque mancare di rispetto all'autonomia del lavoratore.
Epperò il professore sembra che non veda l'unico ostacolo insuperabile che imprenditori esteri e oriundi incontrano avviando una attività nella penisola: la burocrazia mostruosa!
Tanto per fare un esempio abbastanza specifico e abbastanza generale: il 21 Dicembre u.s. la Conferenza Stato-Regioni ha sottoscritto un Accordo per i corsi obbligatori dei Resposabili del Servizio di Prevenzione e Protezione sugli ambienti di lavoro.
Un approccio razionale avrebbe voluto una analisi degli incidenti sul lavoro, della loro distribuzione per area geografica e area lavorativa, di cause e concause, e via elencando. Nulla di tutto ciò: tutti i datori di lavoro italiani sono obbligati a far frequentare ai loro RSPP il corso come da Accordo a prescindere dalla dimensione dell'azienda e dall'andamento degli infortuni.
Un enorme spreco di tempo e risorse per il sistema produttivo italiano, senza alcun reale beneficio (che beneficio ci si può attendere da una attività cieca? realizzata senza alcuna misurazione preliminare e nessuna ipotesi di lavoro). Caro professore: siamo fuori strada. Alla grande!

Nessun commento:

Posta un commento