Acrilico su tela 100 x 150
Di Simonetta Montagna
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Il Giovedì Santo in un giardino vicino a Gerusalemme, sotto una luna quasi piena, una folla va ad arrestare Gesù: almeno 600 militari armati più qualche centinaio di servi inviati dai sacerdoti e dai farisei.
I discepoli hanno venduto i mantelli e comprato due spade.
Pietro colpisce il capo della spedizione: Malco, il servo del sommo sacerdote.
L’amore di sé spinge Malco.
L’amore dell’amico anima Pietro.
Amore che fa di due persone come tante due potenziali omicidi, due criminali, due violenti che vengono fermati da un altro amore: un amore senza rovesci d’odio.
“In questo testo si presenta lo scontro definitivo tra la luce e le tenebre”. Tra l’amore di sé e dei propri amici (tenebre) e l’amore di Dio (luce).
Gesù rivela che il massimo attributo di Dio è la misericordia.
Per il Padre nessuno è estraneo, non dirà mai a nessuno: “non ti conosco”.
Eppure nel Vangelo più volte leggiamo: "Quando costoro verranno dal Figlio dell'Uomo Egli dirà 'non vi conosco'"
RispondiEliminaE nell'Imitazione di Cristo: "Sono un Giudice umano, ma giusto"
Pietro si pentì e si salvò, di Malco non sappiamo
Ma alla fine ho l'impressione che ti sfugga l'essenziale: le altre religioni insegnano ad amare i propri amici, al massimo a non odiare i nemici (buddismo). Solo Gesù insegna ad amare i nemici. Anche i peggiori criminali. Solo Gesù lo insegna. E l'ha fatto per darci l'esempio.
Elimina:D le sacre scritture vanno comprese, non ripetute. Sarebbe comodo per qualcuno sentirsi dire: non ti conosco. Invece in Dio ogni nostra azione ha un peso. Dio conosce ciascuno di noi e ciascuno avrà quel che gli spetta.
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