giovedì 18 febbraio 2016

-18


Il vento gagliardo
Che soffia in questo giorno
Improvvisamente sereno
Ricorda che il perdono
Si nutre di silenzio!


-16
Com'è rosso il cielo stasera
di nubi stirate, appoggiate,
bruciate
dal più grande
e dimenticato amore.
Il mare che accolse il sole
del mattino
affronta la notte fredda
tra le calli e le pietre
della città triste.
Turisti corrono frenetici
tra negozi e prezzi.
Io non mi rassegno
a vendere e comprare
ma trattengo il fiato e ascolto
l'eterno che risuona
nel mio e nel tuo cuore,
pur lontani.

-17
Il vento del mattino
Porta l'odore
Dei campi bagnati
E il ricordo di una bimba,
Di un grembiule d'asilo,
Di occhi grandi e smarriti.
Cosa è rimasto
Di quel cuore
Ora che sei padrona
Della tua e della mia vita?
Il tuo viso duro
E l'occhio accusatore
Ne sono la tomba.

Scusa, ti ho disturbato questa notte?
No, purtroppo!





-18

Verrà un giorno,
ormai vicino,
poco più di due
settimane, lo sai,
che resterà vuoto
e freddo
il letto dal mio lato
e rimpiangerai, credo,
le litigate non fatte,
gli ultimi rimproveri
non detti.
Allora ti domanderai
se hai lottato abbastanza
per l'amore della giovinezza,
se hai sofferto e offerto,
trascurato e dimenticato
te stessa
tanto da meritare
che ancora bruciasse.
Non so se il tempo
guarirà le ferite,
di cui mi pento,
ma son certo del rimorso
di non aver parlato abbastanza,
di aver maledetto in silenzio
l'insonnia
non riconoscendo la mano
dell'angelo addolorato
dalla nostra durezza.