mercoledì 27 febbraio 2013

Cerca almeno di essere onesto


Impegna qua o là le braccia, per la mietitura o la vendemmia. Riscattati con gli atti.
Se vuoi vivere santamente, tenta almeno d'essere onesto.
Onesto è chi mette un legame tra ciò che prende e ciò che rende.
Ma la gente più ha, più si sente dispensata dal fare.
Meno bisogno si ha, più facilmente si guadagna.
Il mondo onora più di tutto quelli che non servono.


Principi, IX

C'è una sola cosa triste, scrisse Leon Bloy:  non essere santi
Nel mondo cattolico, nei gruppi e nelle associazioni, si incontra spesso gente che vuole essere santa. Nel mondo laico cercano la gloria, e forse le due cose non sono molto distanti. 

DELIppeRIni

Siamo tutti politologi in Italia, si sa, e per qualche giorno, dopo le elezioni, le analisi del voto abbondano. Poichè siamo anche tutti abbastanza farfalloni, lo sforzo di analisi dura poco e quando chi ha qualcosa da dire comincerà ad aprire la bocca, l'argomento non sarà più di moda.
Al momento però ci si butta anche la Lipperini. Con quattro righe che varrebbe la pena abbandonare all'unica critica adeguata, quella dei topi, se fossero su carta.

venerdì 22 febbraio 2013

i dubbi

Se Cristo passò una notte d'angoscia in preghiera, allora anche noi possiamo permetterci i dubbi. Ma poi bisogna superarli. Scegliere il dubbio come filosofia di vita equivale a eleggere l'immobilità a proprio mezzo di trasporto.

Yann Martel
Vita di PI, pag.42

Terra Selvaggia

Tu hai occhi
che mostrano colori
di una terra selvaggia
e una bellezza disperata.
Il primo giorno
mi colpisti al cuore
ché il dolore
dal sonno desta.
Perciò ti amai
come la bruma del mattino,
come un sogno inquieto.
Il terzo giorno
sul tuo volto di angelo
udii il lamento
che non da sola
pure tutto intero
piangi al destino muto.
Perciò ti amai

Dichiarazioni Anticipate di Trattamento


Ho depositato le mie Dichiarazioni Anticipate di Trattamento. Sono tranquillo: non mi attaccheranno ad un respiratore per torturarmi all'infinito. Rimugino soddisfatto.
Mio nipote credo che mi abbia fatto interdire o si è fatto nominare mio tutore o che ne so. So per certo che ha messo gli occhi sui miei soldi. Sta di fatto che mi ha messo in casa una badante moldava, Irina, una ragazza giovane, avrà venti o trenta anni. Una bella ragazza, di quella bellezza energica, muscolare che le donne italiane non hanno più.
Mi prepara da mangiare. Talvolta mi accompagna al parco. Mi aiuta ad entrare in doccia. Le ho fatto capire che ho un bisogno tra le gambe ma lei si è risentita e ha girato la testa dall'altra parte. Cosa dovrei farmene di una donna in casa se non pensa a soddisfare quello? Da quando non uso più l'auto, non posso più caricarmi le bellezze che passeggiano sul Terraglio. Resta la televisione ma è ben poca cosa.

domenica 17 febbraio 2013

si al si e al no



Non è giunto colui che cammina. Il pellegrino non è un saggio, non è un santo. È un amico della saggezza, un amante della santità

La verità che tu cerchi non sta al termine del cammino. Sta dappertutto. Sta in te. Te stesso cerchi, o pazzo. E vai a cercarti lontano!

Infatti il mio corpo che si trascina nel mondo esterno ignora la verità che la mia intelligenza ha visto. Voglio mettere i piedi nei passi del mio pensiero, voglio tastare con le mani ciò che sa il mio sapere, voglio pesare il mio peso sulla terra promessa delle certezze spirituali.

Va, pazzo! mettiti dunque in marcia con tutta la tua vita. E la strada faccia cantare il tuo corpo di canna secca e le tue gambe di vento.

Principi VII

In La Montée des Ames Vivantes Shantidas propone una sintesi delle teorie cosmogoniche: cos'è la realtà, cos'è il mondo, è eterno o è stato creato? E se è stato creato, perchè?
Questa domanda segna l'inizio del pensiero Occidentale:  per Parmenide l'essere  è l'unica realtà, ciò che non permane è contingenza, transizione, apparenza; per Eraclito tutto diviene, la vera realtà è il divenire, tutto è relativo. Si tratta in fin dei conti di due monismi: la realtà è una sola, o l'essere in sè o l'essere in divenire. Al monismo si oppone il dualismo manicheo e gnostico: il mondo è malo, è un inganno, una caduta, un errore, la felicità è perciò la fuga, la morte è l'unica vera liberazione.

Tace la casa

Tace la casa
dell'eco dei tuoi tacchi
e respiro grato
di saperti lontana.

sabato 16 febbraio 2013

Partorirai con dolore

Capita di sentire madri che si rivolgono al resto dell'universo (uomini in generale ma anche donne che non hanno partorito) con un tono ermetico: tu non hai partorito. Va bene, non ne discutiamo, è un dato oggettivo. Embè?
Perchè se il criterio per comprendere una esperienza fosse di viverla, allora dovremmo alcolizzarci, drogarci, finire in galera per furto, omicidio, stupro e diffamazione prima di poter avere una opinione che possa essere presa in considerazione.
Il che alla fine sarebbe tragico in una prospettiva razionale, in quanto l'unica esperienza di cui valga la pena sapere qualcosa, l'unica su cui dovremmo davvero essere informati, è anche l'unica della quale nessuno ci ha mai raccontato nulla: la morte.
Perciò coloro ai quali è rimasto un po' di buon senso, alle madri suddette fanno un bel sorriso: se tu avessi imparato qualcosa dalla tua esperienza, sapresti raccontarla anche a chi non l'ha vissuta e sapresti dirmi cose che neppure mi immagino.

venerdì 15 febbraio 2013

si al si, no al no

 
(rinuncia 3)

Ogni pensiero si ferma e si definisce quando risponde “sì” al sì, e “no” al no.

Ma la vita risponde “sì” al no come al sì. Si bilancia fra un contrario e l'altro, cade, e con la caduta si perpetua.

Se la vita non è la ricerca di una verità nella quale si arresti e si compia, allora è un errore, ed ogni suo passo la moltiplicazione dell'errore.

Principi VI 

giovedì 14 febbraio 2013

ciò che va-da-sé (rinuncia 2)

A che gli vale un veicolo? se la ride delle macchine rotolanti, colui che ritorna all'evidenza!
Va solo, a piedi, colui che va a ciò che va-da-sé.
 Principi IV


Le macchine rotolanti corrono e fanno arrivare prima. Arrivare prima dove? A quale traguardo ti conducono? Perchè?
Fanno risparmiare tempo per portarti dove non vuoi andare, dove non sai se vuoi andare. Tutti di corsa per arrivare non si sa dove. L'importante è risparmiare tempo, perchè il tempo è denaro.
Bisogna correre per fare profitto, perchè la gazzella corre per sfuggire al leone, il leone per raggiungere la gazzella, ma tutti corrono attorno nella giostra del mondo.

Sulla strada: la rinuncia di Benedetto XVI

Dura e contrastata vita quella di un pacifico barbone. Ma talvolta la gioia delle fontane la rischiara e sempre la grandezza del cielo.
Da molto tempo porto bastone, bisaccia e barba.
A furia di bilanciarmi da un piede all'altro, ho finito col dimenticare ciò che mi hanno insegnato a scuola, col dimenticare ciò che ho imparato sui libri.
I pochi pensieri che mi restano, sballottati a lungo nella testa con uno sgradevole rumore, rinsecchiti all'aria e al sole, si son ridotti a quasi nulla.
È da imbecille il dire cose ovvie con gran fervore, e come se le si fosse inventate or ora. Perdona, amico, se ormai non so fare altro.
Altro non so che cose talmente evidenti che un uomo intelligente disdegna dirle, talmente evidenti che la maggior parte degli intelligenti hanno finito col dimenticarle.
Lanza del Vasto
Principi e Precetti del Ritorno all'Evidenza, I


Il 12 Febbraio papa Benedetto XVI ha abdicato/rinunciato alla cattedra di Pietro. Ritenendo di non essere più in grado di svolgere bene il proprio ufficio.
Tanti altri non fanno bene quello che devono fare, e potrebbero prendere esempio.
Ma c'è anche un'altra ragione per abdicare: per andare in cerca di se stessi. Non è il caso di Ratzinger, è semmai il nostro caso, viandanti e pellegrini che sfuggono alla falsa luce dei titoli e degli incarichi, noi che non crediamo di essere definiti da ciò che gli altri vedono in noi.
Ho letto da qualche parte (ma non ne sono sicuro) che S.Tommaso d'Aquino cominciasse le proprie lezioni mostrando una mela: questa è una mela, chi non è d'accordo può uscire subito.
C'è una evidenza che ci sfugge, l'evidenza dell'essere che è ciò che è e null'altro di ciò che è. Ma questa evidenza non è il risultato di una discussione, di uno scontro dialettico. Questa evidenza è ciò che appare agli occhi quando si aprono, ciò che sostiene il piede, ciò che resta nella mano che afferra.
I troppointelligenti disdegnano di occuparsi di queste inezie. Io no. Noi no.  

domenica 10 febbraio 2013

Surge et Extende

Prima Scena: il palcoscenico è vuoto, alle pareti spoglie sono appoggiate panche di pietra.
Sulla panca di destra sono seduti un mendicante e un servo, su quella di sinistra un pescatore e un intellettuale.

Il mendicante si alza e si porta al centro della scena, dove comincia a parlare guardando per terra, come riflettendo tra sé.

Il Mendicante:
Noi siamo un popolo dalla dura cervice che si smarrisce lungo le proprie strade e Lui è un Dio geloso che punisce le colpe dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione.
Chi abbia peccato dei miei padri non lo so, so che sono nato con la mano paralizzata, manum aridam. L'Altissimo è giusto e misericordioso e vero è il suo giudizio, lo so e ho studiato la sua legge con il massimo impegno per tutta la vita. Nessuno insegna la Torah ad un peccatore e massimamente nessuno la insegna ad un peccatore povero, pertanto ho dovuto fare da me, ascoltando avidamente chi parla alla sinagoga o di nascosto le lezioni dei rabbi ai figli dei sacerdoti.

domenica 3 febbraio 2013

Neppure Undici Minuti

 
Neppure Undici Minuti (Femminicidio #21)

Fili, recordare quia recepisti bona in vita tua,
et Lazarus similiter mala:
nunc autem hic consolatur,
tu vero cruciaris.
Luca 17,25


“Una mattina il ragazzino le si avvicinò, chiedendole in prestito una penna. Maria non rispose, assunse un'aria alquanto irritata per l'inatteso abbordaggio e accelerò il passò. La penna era stata soltanto un pretesto per parlarle, perché quando lui si era avvicinato, Maria ne aveva notata una nella sua tasca.”*
Nello stesso istante, seguendo il suo sguardo, anche lui aveva visto la penna e si era vergognato come un ladro. Non aveva più il coraggio per avvicinarla, ogni volta che la guardava rivedeva la penna spuntare beffarda dal suo taschino e sentiva la terra sprofondargli sotto i piedi. Aveva impiegato settimane per trovare il coraggio di avvicinarla, gli sarebbero serviti anni per dimenticare.